Per Istat la città è green, ma la media inganna
Secondo Istat, Monza è una città green, una delle prime sedici per il verde in rapporto agli abitanti. Ma questo risultato si fonda su una media e nel conto entra anche il Parco di Monza, che è di 730 ettari. Insomma, il record verde dei monzesi è come il “pollo di Trilussa”: tanto a pochi, ai più nulla.
A volte le statistiche traggono in inganno. Secondo Istat, Monza sarebbe una “green city”, tra i sedici grandi comuni italiani con più verde procapite per i suoi abitanti. Lo direbbero i numeri raccolti sui “Dati ambientali nelle città”.
Peccato che, come al solito, pesi sulla statistica il Parco di Monza, che soltanto una valutazione ottusa (e i numeri, presi da soli, lo sono) può confondere con l’indispensabile verde distribuito nei quartieri.
Il Parco è stupendo, è un bene preziosissimo del quale andare orgogliosi, ma è un “concentrato” a vantaggio – forse – della porzione di città appunto chiamata da tutti “zona parco”. Per il resto, il verde è una vera rarità e predomina il grigio.
Curioso che nessuno abbia mai dato diffusione ad un’altra recente statistica Istat: quella che mette Monza, insieme a Napoli, al primo posto in Italia per densità abitativa, cioè per numero di residenti su chilometro quadrato. Siamo come le formiche.
La statistica che ci pone tra i comuni più green d’Italia è come il pollo di Trilussa: la media è fuorviante, perché c’è chi ha tantissimo verde (pochi) e chi non ne ha per niente (tanti).
Monza ha bisogno come il pane di spazi verdi diffusi nei quartieri e dobbiamo augurarci che la riqualificazione delle molte aree dismesse, in via di definizione da parte del Comune, risponda a questa necessità e contribuisca a sanare una situazione squilibrata da decenni.
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