bioserra rendering

Idea da realizzare sopra il tunnel SS36
La realizzazione del tunnel della SS36 ha liberato sopra uno spazio notevole con l’abbattimento dell’ex cavalcavia di San Fruttuoso. Quest’area, quasi tre campi di calcio, potrebbe ospitare anche una “bioserra”, una struttura green non-edilizia con ampie vetrate, illuminata a giorno anche di notte.

La bioserra che abbiamo proposto per il sopratunnel, su disegno preliminare dell’arch. Patrizia Portalupi, può essere costruita utilizzando i fondi statali per Expo 2015, perchè rientra nella logica di quella manifestazione internazionale.
Abbiamo raccolto disponibilità della Regione Lombardia a finanziare quest’opera “green”, ma anche disponibilità di massima da parte di grandi e medie aziende a concorrere ai costi di gestione. Abbiamo infine proposto un tavolo di lavoro con gli enti e i privati interessati, per formalizzare l’avvio dell’iniziativa.

Che cos’è la bioserra? Si tratta - in sintesi - di una struttura trasparente che racchiude un vivaio delle specie vegetali tipiche della nostra zona, funzionale alla diffusione delle essenze autoctone e ideale per scopi didattici. Una struttura non-edilizia ecosostenibile, anche di soli 25 metri di diametro, luminosa di giorno e illuminata di notte, capace di contribuire in modo significativo, ma leggero, a dare continuità ai quartieri. Potrebbe essere installata al centro della rotonda di San Fruttuoso, oppure lungo viale Lombardia tra le vie Cavallotti e Vittorio Veneto, su terreno di proprietà comunale.

Questa struttura sarebbe anche un simbolo “green” posto all’ingresso principale di Monza, per chi arriva da Milano e dai raccordi autostradali. Sull’ipotesi della bioserra ha operato per oltre sei mesi un gruppo di lavoro dei cinque “Comitati Galleria”, coordinato dall’arch. Patrizia Portalupi, attraverso lo studio di soluzioni adottate all’estero e incontri con l’assessore all’agricoltura della Regione.

Poiché una struttura di questo tipo comporta, ovviamente, anche costi di gestione che non potrebbero essere sostenuti in toto né dalla Regione né dal Comune di Monza, abbiamo individuato una serie di aziende presenti sul territorio e raccolto tra loro una disponibilità di massima a valutare una compartecipazione ai costi di esercizio. Purtroppo, il sindaco in carica Scanagatti ci ha comunicato informalmente la indisponibilità da parte della giunta comunale, scelta che ci ha molto amareggiato.

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