Dopo l’estensione delle strisce blu
Una scelta che aiuterebbe davvero a ridurre traffico e inquinamento, ma anche svolgerebbe una importante funzione educativa. Vedrebbe i costi pienamente coperti dalle aumentate entrate per gli stalli di sosta a pagamento. Esperienze pregresse di altre città italiane ed europee insegnano.
Monza ha esteso la sosta a pagamento in centro nel 2024 e si appresta a farlo anche in altre zone. Questa decisione ha suscitato proteste e molte perplessità, soprattutto perchè non esiste in città un servizio di trasporto pubblico alternativo degno di questo nome. Inoltre, è difficile sostenere che la scelta non sia solo per fare cassa, considerato che potrebbe rendere fino a 10-12 milioni di euro l’anno.
Ecco allora la nostra proposta: va bene la sosta a pagamento estesa, ma a condizione che nello stesso tempo il trasporto pubblico sia potenziato e da subito reso gratuito per i residenti di Monza. Questo sarebbe utile e coerente e costituirebbe la prova che le intenzioni sono green e non contabili. Sarebbe anche educativo per promuovere l’uso dei mezzi pubblici al posto delle auto.
Quanto costerebbero i bus gratis? Nulla, sarebbero ampiamente coperti dai ricavi dell sosta. Biglietti e abbonamenti rendono circa 2 milioni e 600 mila euro l’anno (dati Agenzia TPL), cioè un quinto delle entrate previste per le strisce blu estese.
Notiamo tra l’altro che esperienze pregresse di altre città europee ed italiane hanno dimostrato che la sosta a pagamento non serve nè a ridurre il traffico, nè a ridurre l’inquinamento. Le auto girano di più e per periodi più lunghi con marmitta catalitica o FAP non in temperatura e quindi inefficiente.
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Immagine autoprodotta in Monza