Galleria di Monza: idea del ’96, realtà dal 2013
La battaglia che abbiamo combattuto per ottenere il tunnel urbano della SS36 è durata 17 anni: dal 1996 al 2013, a partire dal 2006 insieme ad altri cittadini riuniti nei “Comitati per la Galleria”. Ecco una sintesi della storia, ricca di colpi di scena, di questa grande opera voluta e ottenuta dalla gente.
Ottobre 1996. La Strada Statale 36, che a Monza si chiama viale Lombardia, passa in mezzo a due quartieri ed ha una densità di traffico tra le più elevate in Europa: 120mila veicoli al giorno. Smog e rumore sono da record. Di fronte all’ipotesi di un parziale interramento scoperto, ma con rampe e svincoli sopraelevati in mezzo alle case e con barriere antirumore alte fino a sette metri, la nostra associazione chiede la realizzazione di un tunnel urbano.
Febbraio 1997. Sul progetto di interramento scoperto soprannominato “il toboga” presentiamo, insieme ad altri comitati di cittadini, un esposto al Ministero dell’Ambiente per mancanza di Valutazione di Impatto Ambientale. La Regione Lombardia solleva identica obiezione. Il progetto viene accantonato. Nello stesso tempo, raccogliamo oltre 10mila firme a favore di una soluzione in galleria urbana.
Giugno 1997. Una manifestazione dei cittadini blocca il viale per un’ora. La protesta è per sollecitare ancora una volta il tunnel. Non c’è alternativa: Monza, dopo quasi trent’anni di traffico, vuole come indennizzo questa soluzione moderna ed ecosostenibile.
Ottobre 1998. Un’altra manifestazione sul viale richiama centinaia di cittadini esasperati per l’inquinamento e il rumore di questo fiume di auto e camion. Il sindaco di Monza Colombo si schiera con i cittadini. L’assessore provinciale alla viabilità Ravasi, vincendo resistenze all’interno dell’Amministrazione, si schiera anche lui dalla parte dei cittadini.
Maggio 1999. La Provincia di Milano, competente sul tratto di strada, presenta un progetto di tunnel messo a punto dagli esperti di Iri-Bonifica. E’ finalmente un risultato positivo, anche se ancora non si ha la certezza dei finanziamenti necessari, poi assicurati nel settembre 1999. Ci sono voluti tre anni di battaglie durissime, manifestazioni sulla strada, esposti al ministero dell’ambiente, minacce di iniziative giudiziarie.
Novembre 1999. La Regione annuncia che i fondi Anas per realizzare l’opera sono stati annullati. Lanciamo un appello alla mobilitazione, ma già la città sta insorgendo. Le associazioni protestano, a cominciare dagli industriali. Il sindaco Colombo chiede un incontro urgente all’assessore regionale alle opere pubbliche Pozzi ed al ministro dei Lavori pubblici Micheli. Arriva la promessa di un rifinanziamento dell’opera per l’anno 2000.
Dicembre 1999. Con una simulazione a computer eseguita davanti al sindaco, utilizzando un apposito software dell’Università di Berkeley, dimostriamo che il traffico del viale danneggia gravemente la zona Ovest di Monza e che le code ai semafori costano decine di miliardi di lire alla collettività. La Regione annuncia che il progetto di tunnel ha la Valutazione di Impatto Ambientale positiva.
Febbraio 2000. Con la firma della convenzione tra Regione, Provincia, Anas, Comuni di Monza e Cinisello e altri enti viene stabilita l’urgenza dell’opera e vengono definitivamente stanziati i fondi. Mancano soltanto l’ok del Ministero dei Lavori Pubblici e la convocazione della Conferenza dei servizi, ultimo momento di verifica.
Maggio 2000. All’inizio del mese il Ministero dei Lavori pubblici, attraverso il Provveditorato Opere Pubbliche per la Lombardia, ha riunito la Conferenza dei servizi per il progetto di riqualificazione. Praticamente si entra nella fase esecutiva e operativa. La Conferenza dei servizi autorizza la stesura del progetto esecutivo e decide come obiettivo l’apertura del cantiere a fine anno 2000.
Ottobre 2002. L’Anas ha indetto la gara d’appalto per la realizzazione della galleria. I lavori dovrebbero iniziare in tempi brevi e si prevede dureranno 900 giorni. Il nuovo sindaco di Monza, Michele Faglia, si dice preoccupato per le conseguenze che ci saranno sul traffico nella zona. Una rilevazione d’opinione conferma che i cittadini di Triante e San Fruttuoso considerano la galleria un’opera fondamentale.
Dicembre 2002. In una assemblea pubblica, Anas e Comune di Monza illustrano a grandi linee il progetto, confermando che si realizzerà: 450 giorni per gli svincoli autostradali a Cinisello e 450 giorni per la galleria di Monza. Ancora una volta emerge il consenso pieno dei cittadini. Il sindaco Faglia promette che in superficie, al posto del viale attuale, ci sarà molto verde con piccole strade urbane.
Novembre 2003. Con una lettera al ministro per le Infrastrutture chiediamo notizie sullo stato dell’iter per la realizzazione del tunnel. Il ministro Lunardi conferma (lettera prot.21532/03) che la galleria di viale Lombardia si farà e annuncia che l’appalto è stato assegnato.
Gennaio 2004. Sulla Gazzetta Ufficiale avviene la pubblicazione per l’assegnazione definitiva dell’appalto al consorzio di imprese Impregilo-Secol. I problemi sollevati da alcuni ricorsi (legittimi) al Tar rallentano i tempi.
Settembre 2004. Anas assicura di essere quasi pronta con il calendario definitivo dei lavori. Gli scavi veri e propri del tunnel previsti per l’autunno 2005. Prima occorre spostare i sottoservizi (acqua, gas, fognatura, ecc...). Il Comune viene da noi invitato a sollecitare anch’esso l’avvio concreto dei lavori.
Novembre 2004. L’apertura del cantiere per la galleria viene rinviata per l’ennesima volta in un anno. Tra Regione, Provincia e Comune è scaricabarile. L’Anas non spiega le ragioni. Il consorzio vincitore dell’appalto, Impregilo-Secol, appare in difficoltà. Nei quartieri è protesta. Una manifestazione blocca il viale.
Febbraio 2005. Grazie alla mobilitazione della società civile, delle amministrazioni comunale, provinciale e regionale, dei parlamentari della zona, Anas rimette in moto l’iter per arrivare al cantiere del progetto ormai da tempo finanziato e appaltato. E’ dal 1996 che Monza, assediata da traffico e smog, insieme a centoventimila automobilisti in transito ogni giorno, aspettano una soluzione al problema.
Luglio 2005. Le rilevazioni dell’Arpa confermano ancora una volta, che lungo il viale c’è inquinamento atmosferico e acustico da record.
Novembre 2005. Anas e Impregilo procedono, sia pur con una lentezza esasperante, nelle verifiche preliminari e nella definizione sul campo dell’area di cantiere. Un appello da noi lanciato a Enti locali e politici della zona viene prontamente raccolto e Anas, tempestata da sollecitazioni e richieste, finalmente annuncia l’inizio dei lavori per l’estate 2006.
Giugno 2006. Arriva la notizia che Anas ha fermato i lavori appena iniziati e intende annullare l’appalto e rivedere, inspiegabilmente, il progetto. Più di mille cittadini danno vita ad una manifestazione sul viale. Partecipano sindaci della Brianza e associazioni ambientaliste. Il sindaco di Monza Faglia chiede un incontro al ministro. Il presidente di Confindustria MB si appella al presidente della giunta regionale Formigoni.
Luglio 2006. A seguito della decisione Anas di revocare l’appalto per la costruzione del tunnel da 2 km, le cinque associazioni di cittadini che sostengono il progetto presentano una serie di esposti-denuncia alla magistratura per fare chiarezza sul denaro speso, i ripetuti rinvii e le condizioni di sicurezza della strada.
Settembre 2006. Il ministro per le infrastrutture Di Pietro chiede spiegazioni ad Anas e assicura il suo interessamento, promettendo un avvio celere dei lavori e anche integrazioni ai finanziamenti qualora fossero necessari.
Novembre 2006. Il ministro per le infrastrutture Di Pietro e Anas firmano a Monza, con Regione, Provincia e Comune, il nuovo accordo che rilancia la galleria di viale Lombardia sulla S.S.36. Progetto migliorato e tunnel allungato di 120 metri a nord e 80 a sud. I costi salgono a 100 milioni di euro, tutti finanziati. I lavori per la viabilità complementare inizieranno subito. Per la galleria, nuova gara d’appalto.
Febbraio 2007. Una visita di una nostra delegazione presso la direzione Anas di Roma accerta che l’appalto del primo lotto (opere di superficie) per la realizzazione del tunnel è partito, ma è incompleto. Inoltre, fondi per cento milioni di euro restano promessi ma non ancora allocati, con rischio di forti ritardi sul secondo lotto (il tunnel vero e proprio). Nuove sollecitazioni e proteste.
Maggio 2007. Il ministro delle infrastrutture Di Pietro interviene a Monza e assicura: “I fondi ci sono, il primo lotto dei lavori verrà appaltato entro giugno 2007, in dicembre sarà pronto il progetto esecutivo per la galleria”.
Luglio 2007. Nonostante l’impegno mostrato dal ministro Di Pietro, l’assegnazione dell’appalto per il primo lotto, prevista per la fine di giugno, non è ancora avvenuta. Anas, tanto per cambiare, accumula ritardi.
Settembre 2007. Impregilo, titolare della prima gara d’appalto poi annullata, vince un ricorso al Consiglio di Stato. La seconda gara in due lotti è annullata. Anas apre una trattativa con Impregilo. Di nuovo scadenze saltate, è pazzesco...
Dicembre 2007. Impregilo fa sapere di non essere disponibile a lavorare per lotti: l’appalto è e deve restare unitario. Il consiglio di amministrazione Anas accelera i tempi e approva il progetto definitivo del tunnel, con varianti tecniche e alcune tra le migliorie chieste dai Comuni e dai Comitati di cittadini.
Gennaio 2008. Anas annuncia di avere consegnato finalmente a Impregilo Spa, vincitrice definitiva dell’appalto, l’intero cantiere che prevede il tunnel di Monza sulla S.S.36, il rifacimento degli svincoli con la A4 a Cinisello, due sottopassaggi veicolari e una passerella ciclopedonale, la tangenzialina di Muggiò, lo spostamento di un grosso collettore fognario.
Febbraio 2008. Anas rende pubblico il crono-programma dei lavori. Il cantiere viene riaperto. Iniziano rilevazioni e misurazioni di dettaglio, viene compiuto un censimento preciso dei sottoservizi, cavi e tubi da spostare. Data prevista per la fine lavori: autunno 2011.
Ottobre 2008. Una delegazione dei Comitati per la Galleria, accompagnata dall'on. Paolo Grimoldi, incontra a Roma dirigenti Anas e funzionari del Ministero Infrastrutture. Argomento: dotare il tunnel della SS36 di un impianto di filtraggio aria e disinquinamento, così come prescritto dalle più recenti direttive europee. La richiesta viene vagliata e, alla fine, accolta.
Marzo 2009. A Regione, Provincia e Comune proponiamo, per il futuro sopratunnel, di prolungare il metrotram Milano-Cinisello sino a Monza. Idea sostenuta da 8mila firme di cittadini.
Luglio 2009. Iniziano gli scavi veri e propri per il tunnel di Monza sulla S.S.36 e viene abbattuto, in un mese, il cavalcavia di San Fruttuoso. Iniziano le più forti difficoltà per il traffico locale.
Settembre 2009. Il caos viabilistico è al massimo. Chiediamo al Prefetto di coordinare gli interventi di Polizia Stradale e Polizia Municipale e, al Comune, di regolare manualmente i semafori agli incroci. Le code restano, ma la situazione si stabilizza in misura tollerabile.
Ottobre 2009. I cinque Comitati per la Galleria invitano Sindaco, assessori e consiglieri comunali ad un sopralluogo sull'area dell'ex cavalcavia ormai abbattuto. Dall’alto di un palazzo di otto piani si vede uno spazio enorme liberato a vantaggio della città.
Maggio-Luglio 2010. Con una lettera in dialetto al sindaco Mariani sollecitiamo che il Comune chieda la modifica sostanziale della parte sopratunnel del progetto, che sino a questo momento prevede un viale a sei corsie uguale a prima. Mariani coinvolge la Regione è la strada diventa un “boulevard” a quattro corsie. E' un passo avanti, ma non basta. Ne riparleremo.
Ottobre 2010. Ad un solo anno dall’inizio, i lavori sono in ritardo. Emergono difetti del progetto preliminare e modifiche necessarie per 50 milioni di euro. La Conferenza dei Servizi le approva, ma la data di fine lavori viene spostata al novembre 2013.
Novembre 2010. Su proposta della nostra Associazione, l’impresa costruttrice Impregilo viene impegnata a lavorare 24 ore su 24 in cambio di un premio di risultato se la conclusione del cantiere sarà anticipata a marzo 2013.
Aprile 2011. Tra molti disagi, i lavori procedono senza intoppi. Anas organizza il primo Open Day al cantiere. Ci sono poco cose da vedere, ma importanti: alcuni diaframmi realizzati (muri laterali del tunnel) e collettori fognari spostati.
Ottobre 2011. Iniziano i lavori per l’abbattimento del cavalcavia nord e della rampa connessa. Nel frattempo, ampi tratti di galleria sono finiti, sia pure grezzi.
Dicembre 2011. Una delle due canne della galleria è finita e prosegue durante le ore notturne la rimozione della terra che, in totale, andrà a riempire sei cave dismesse tra le province di Milano e Novara.
Gennaio 2012. Mentre i lavori vanno avanti, i Comitati per la Galleria tornano a chiedere una soluzione di qualità per il sopratunnel: strada piccola, piste ciclabili e molto verde. Anas risponde che esigenze di sicurezza in caso di emergenza nel tunnel richiedono almeno quattro corsie in superficie. Proponiamo allora di utilizzare una possibilità prevista dal Codice della Strada, ma mai applicata in Italia: le corsie “reversibili”. In pratica, le corsie ciclabili possono essere usate da camion e auto, ma solo in caso di emergenza sotto.
Maggio 2012. I cinque Comitati Galleria scoprono e rendono pubblico un progetto di Anas elaborato su richiesta degli assessori Romeo e Villa della Giunta Mariani, ma rimasto nascosto e mai adottato. Prevede in superficie una strada piccola (una corsia per senso di marcia) e piste ciclabili “reversibili”. Questo progetto è subito fatto proprio dal Comune di Monza, appoggiato dalla Regione Lombardia e assunto come definitivo da Anas.
Novembre 2012. Tecnici e macchinari della SGF Spa lasciano definitivamente il cantiere del tunnel. Sono gli esperti che hanno concluso la realizzazione delle palificazioni di sostegno e dei diaframmi, la struttura portante delle due canne della galleria.
Dicembre 2012. Open day organizzato da Anas dentro il tunnel ormai in fase di completamento. Trecento cittadini possono vedere il lavoro che è stato fatto.
Marzo 2013. Anas annuncia che l’apertura al traffico della galleria urbana di Monza avverrà il 3 aprile 2013. Il Comune incarica l’architetto di fama internazionale Andreas Kipar di progettare il paesaggio nell’area restituita alla città sopra il tetto della galleria.
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Immagine autoprodotta in Monza