Arrivano le reti cellulari 5G e l’Italia precipita dall’eccellenza alla mediocrità per quanto riguarda la tutela della salute dagli eccessi di campi elettromagnetici, ma anche per la qualità delle telecomunicazioni.
Ricordiamo innanzi tutto che la nostra associazione, dal 1997 al 2007, è stata capofila di un coordinamento nazionale di comitati che, supportati da organismi scientifici di alto livello, hanno chiesto e ottenuto regole che non esistevano per le stazioni radio base, le antenne delle società telefoniche sul territorio. Il risultato era stato, tra le altre cose, livelli di campi elettromagnetici consentiti non oltre i 6 volt/metro, il valore più cautelativo al mondo dopo la Svizzera (4 V/m). Una importante tutela per tutti.
Ma ecco che nel 2024 un decreto ministeriale ha alzato questo valore da 6 a 15 Volt/metro, con più rischi per la popolazione. Ed è veramente sconfortante vedere come la decisione sia stata accompagnata da comunicati pieni di ipocrisia e informazioni inesatte che rasentano il falso.
Dicono che questa scelta è per favorire un migliore sviluppo delle reti 5G a vantaggio dei cittadini utenti. In realtà, visto il tipo di segnali ad onde cortissime, ci vorrebbero molte microcelle a bassa potenza (anche meno di 6 V/m). Invece le compagnie telefoniche hanno avuto il via libera per coprire il territorio con poche antenne potenti e quindi qualità delle comunicazioni inferiore. Meno investimenti, solo un vantaggio economico per le società, che già hanno guadagni rilevanti, i più alti del settore nel mondo. Che tristezza e che delusione…
Isabella Tavazzi, portavoce Associazione HQMonza
Settembre 2024