Galleria profonda a 16-26 metri sottoterra
Il prolungamento M5 viene realizzato interamente in sotterranea “a foro cieco” tramite TBM (la “talpa”), eccetto gli scavi per la realizzazione delle stazioni e dei manufatti che sono “a cielo aperto”. I manufatti sono opere lungo la linea tra una stazione e l’altra, ospitano uscite di sicurezza e accessi per i VVFF.
Lo scavo in sotterranea sostituisce il metodo a cielo aperto usato per esempio per M1 e M2 ed ha due scopi: ridurre l’impatto dei cantieri sulla vita della città e realizzare le galleria a profondità maggiore per azzerare le vibrazioni in superficie durante l’esercizio della linea. Nella tratta monzese la profondità sarà compresa tra i 16 ed i 26 metri sotto (per dare un’idea: un palazzo di 6 piani è alto circa 16 metri). M5 ha anche treni più piccoli di M1 o M2, paragonabili a grossi tram.
A seconda della lunghezza della galleria, dell’esistenza di edifici intorno e sopra lo scavo o della diversa consistenza del terreno, gli scavi a foro cieco vengono realizzati con specifiche modalità collaudate in decine di opere simili in tutto il mondo.
In presenza di particolari condizioni geologiche e allo scopo di evitare possibili frane, potrà essere utilizzata in alcuni tratti anche la tecnica del congelamento del terreno alla temperatura di -196°C mediante azoto liquido. Questo sistema è stato usato anche durante la costruzione dalla Linea 3 di Milano, per la presenza di terreni argillosi in corrispondenza della falda acquifera.
Per quanto riguarda la falda acquifera, la galleria correrà sotto la falda superficiale (inutilizzata in quanto inquinata) e molto sopra quella che usiamo per l'acqua potabile, che si trova in profondità a 100 e più metri. Massime le cautele per questo e altro (si vedano i dettagli qui).
Riguardo alla “talpa” che scaverà la galleria, tecnicamente chiamata TBM (tunneling boring machine), si vedano dettagli e curiosità qui.
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